FINI E ATTIVITÀ

L’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero (I.D.S.C.) è stato istituito a seguito della Legge n. 222/85, con lo scopo di assicurare un dignitoso contributo economico al mantenimento di tutti i sacerdoti che svolgono un servizio pastorale a favore della Diocesi.  L’avvio dell’Istituto in tutte le Diocesi italiane fece seguito all’accordo di revisione del concordato tra Stato e Chiesa del 1929, che sanava il conflitto sorto in seguito all’incameramento dei beni della Chiesa da parte del Governo Italiano.  L’accordo di revisione, reso necessario e opportuno soprattutto nel contesto della nuova visione di Chiesa maturata nel Concilio Vaticano II, fu firmato il 18 febbraio 1984 dal Presidente del Consiglio italiano e dal Segretario di Stato Vaticano.

Gli Istituti Diocesani sono regolati da uno Statuto emanato dal Vescovo, ma si muovono all’interno del cosiddetto regime pattizio, ossia degli accordi tra Chiesa e Stato e perciò secondo regole non modificabili unilateralmente. Il loro compito è di amministrare il patrimonio pervenuto dagli ex benefici, in forma razionale e moderna, provvedendo, con i redditi di questo, alle remunerazioni per i sacerdoti.

La Conferenza episcopale italiana stabilisce una soglia di reddito che ogni presbitero deve poter ricevere. Viene così assicurata a ciascuno dei sacerdoti diocesani una remunerazione complessiva minima di 988,80 euro lordi mensili per 12 mensilità.